Quaranta anni fa, il 31 gennaio del 1977, veniva inaugurato il Beaubourg: frutto del lavoro di una equipe di architetti, ingegneri e tecnici di vario genere questo edifico può essere considerato uno dei più iconici del XX° secolo. Come ha scritto recentemente Federico Rampini riportando un’intervista fatta a Renzo Piano, il Centre Pompidou ha cambiato per semper l’idea che allora si aveva di museo e di come è stato modificato l’approccio al progetto di uno spazio urbano.

Partendo da questa premessa, il corso vuole focalizzare l'attenzione sulla stretta relazione che esiste tra progetto e contesto urbano in special modo in Italia, il paese più antropizzato dell’occidente. Tutto questo con una particolare attenzione al mondo delle strutture e all’importanza che la questione strutturale ha da sempre avuto per la buona qualità dell’architettura: quale sarebbe stato il risultato architettonico del Beaubourg se la Arup Engineering non avesse collaborato con Richard Rogers e Renzo Piano? Probabilmente si sarebbe realizzato un anonimo edificio espositivo, come molti altri ne sono costruiti nell’ultimo secolo, da quanto l’attività degli ingegneri, degli architetti, dei costruttori ha iniziato a seguire strade parallele o addirittura divergenti e quindi a realizzare la gran parte delle nostre sbiadite città e le nostre ancor più anonime periferie.